“Sono documenti della storia di Chiari ed è giusto che rimangano a Chiari”
Con questa motivazione Cristina e Lorenzo Bassi, gli ultimi eredi della famiglia Almici, hanno donato un piccolo tesoro di arte e storia alla Fondazione Morcelli Repossi. Sei ritratti di famiglia, diplomi di laurea della storiche Università di Padova e Bologna, due licenze di porto d’armi concesse nel Settecento dal Doge Luigi Mocenigo alla famiglia Almici e altrettanti lasciapassare rilasciati alla famiglia Bettolini di Chiari dalla Repubblica veneta. E poi ancora attestati e diplomi che testimoniano la partecipazione degli Almici al Risorgimento e alla costituzione dell’Unità d’Italia, accanto ad una bandiera tricolore innalzata durante le insurrezioni patriottiche del 1848. Infine, faldoni con documenti di famiglia in buona parte legati alla filanda che sorgeva all’inizio di via San Sebastiano, alla tenuta agricola delle Valenche tra Chiari e Coccaglio e alla villa di famiglia. E altre carte ancora, relative all’Ottocento e agli inizi del Novecento.
La donazione è stata decisa nei giorni scorsi, prima che Cristina e Lorenzo Bassi firmassero il rogito di vendita della palazzina e del parco, per tre secoli proprietà degli Almici e dei loro eredi, ed ora destinata ad una ristrutturazione residenziale ed immobiliare. Anche se da lungo tempo la famiglia risiedeva per buona parte dell’anno altrove, nel Milanese e a Roma, gli Almici sempre sono rimasti fortemente legati a questa residenza clarense, abitata e condotta con grande cura.
La casata proviene da Zone e i suoi esponenti già nel Quattrocento si distinsero come amministratori pubblici sulla sponda orientale del lago d’Iseo, intellettuali e uomini di Chiesa anche nella città di Brescia. A loro la Repubblica Serenissima affidò incarichi e potere in terra bresciana. Nel XV secolo scesero a valle e una parte della famiglia si accasò a Coccaglio, dove ancora c’è testimonianza della loro potenza. A Chiari giunsero nel Seicento ed è proprio del capostipite di questo ramo familiare, Battista Almici, il più antico ritratto lasciato alla Fondazione. Risale al Seicento, così come a Battista Almici appartiene il magnifico diploma di laurea rilasciato dall’Università di Padova il 30 aprile 1668 che lo proclama “Doctorem in Philosophie et Medicine”. Fra i ritratti spiccano quelli di Paolo Almici e della sua mamma, Afra Garuffa. Paolo è il bisnonno di Cristina Bassi ed è autore del diario garibaldino recentemente venuto alla luce e pubblicato. La mamma, la clarense Afra Garuffa – anche di lei è stato lasciato il ritratto -, era donna avveduta e di rara solidità, anche perché il marito Giuseppe Almici era costretto a vivere in Piemonte, in esilio dopo la condanna inflittagli dagli austro-ungarici per aver partecipato ai moti risorgimentali. Paolo era studente universitario di Scienze fisiche e naturali a Pavia nel 1866, quando abbandonò tutto per seguire Garibaldi nella Terza Guerra di indipendenza, fra Bezzecca e la Rocca d’Anfo. Congedato alla fine del conflitto, si laureò in ingegneria, fra i primi del Politecnico appena sorto a Milano, e creò con alcuni amici di fede garibaldina un paio di aziende di successo. A lui si deve la costruzione della villa di via San Sebastiano così come appare ora, d’impronta ottocentesca con già qualche accenno Liberty. Lui acquistò la tenuta delle Valenche, ma morì prematuramente, quando aveva solo 41 anni.
I ritratti e i cimeli risorgimentali troveranno spazio nella Sala ottocentesca della Pinacoteca, accanto ad altri personaggi clarensi dello stesso periodo, mentre le carte, già ben ordinate con cura da Lorenzo Bassi, verranno catalogate e poste nell’archivio storico della Fondazione. Il lascito potrebbe diventare l’occasione per una iniziativa che renda conto in modo adeguato del ruolo rivestito dalla famiglia Almici nel contesto clarense, e non solo.
Via Bernardino Varisco, 9
25032 Chiari (BS)
Tel. & Fax 0307000730
info@morcellirepossi.it
prenotazioni@morcellirepossi.it
PRIVACY POLICY | COOKIE POLICY | © Copyright 2022 Fondazione Morcelli Repossi | P.IVA 01781710981 | Web project by Visualevent