La donazione Aloi

Le “Opere drammatiche del sig. Abate Pietro Metastasio” in una accuratissima edizione veneziana del 1758. La “Storia degli italiani” di Cesare Cantù edita a Torino nel 1854. La versione integrale delle “Opere di Nicolò Machiavelli, cittadino e segretario fiorentino”, stampata a Milano nel 1810. Un “Atlante geografico universale antico e moderno composto di 56 carte disegnate e compilate sulle più recenti francesi…” edito a Torino nel 1864. Una bellissima copia de “Le mie prigioni” di Silvio Pellico nella sua edizione originale. E ancora volumi sugli elementi di matematica pubblicati nel 1700, saggi di storia naturale, commentari della Rivoluzione francese…

Sono alcuni dei volumi che sono stati donati, nei giorni scorsi, alla Biblioteca Stefano Antonio Morcelli e che si aggiungono così alla preziosa collezione custodita dalla Fondazione di via Bernardino Varisco. La donazione giunge da Massimo Aloi, che ha scelto di affidare alla Fondazione Morcelli Repossi una selezione d’una settantina di opere della collezione raccolta in anni di ricerche appassionate da suo padre A. Aloi bibliofilo competente ed appassionato, come dimostra il perfetto stato dei volumi e la cura ad essi riservata.

Tra le molte opportunità che una biblioteca antica può offrire agli appassionati di libri vi è anche la possibilità di leggere opere diventate immortali in edizioni raffinate e belle. Potrà apparire curioso, ma anche per i libri, come per i vini, il tempo rivela le qualità dei migliori.