Eccolo: è l’elenco digitalizzato dell’archivio Giordano-Scalvi. Nelle foto la consegna dei faldoni alla fine dei lavori, con la chiavetta che ne raccoglie la catalogazione, da parte del gruppo di volontari che da anni sta lavorando attorno alle carte raccolte nella Fondazione Morcelli-Repossi. Con la consulenza dell’archivista Roberta Gallotti, il gruppo coordinato da Ornella Gazzoli e formato da Novella Baresi, Silvana Massetti e Francesca Pizzamiglio, ha esaminato documenti legali, elenchi di attività, ma anche lettere e quaderni che possono dare un’ampia rappresentazione della vita della famiglia di Ines Corridori e Nino Giordano, prima, e di Titta Scalvi e Liliana Giordano, successivamente. Fogli, scritti, immagini che ora, ben ordinati, sono racchiusi in una trentina di faldoni in modo da poter essere agevolmente consultati da ricercatori e studiosi. Sono, quei faldoni, il frutto di un lavoro ben organizzato, paziente e meticoloso, iniziato nel febbraio del 2021 e durato lunghi mesi, anche a causa delle interruzioni dovute alla coda della pandemia. Continua così l’opera di sistemazione del variegato lascito affidato alla Morcelli-Repossi dal legato testamentario di Titta e Liliana Scalvi.
La consegna è stata anche l’occasione per ringraziare formalmente le volontarie per la precisione e la competenza dedicate all’opera, che per consistenza e varietà ha riservato molte sorprese accanto a non pochi problemi di tecnica archivistica.
Al materiale consegnato agli archivi della Fondazione, si aggiunge anche la raccolta di foto e immagini che erano giunte a Chiari con la donazione delle sculture di Vittorio Pelati e dopo la morte di sua moglie. Una raccolta minore, ma che apre qualche sguardo sulla memoria di amicizie e affetti dell’artista.
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