Rina Soldo e
la donazione Valotti

Inconfondibile per tratto, forma e colori, il dipinto a olio, opera di Rina Soldo, è stato donato alla Fondazione Morcelli-Repossi l’8 ottobre ed è ora esposto nella Sala dell’Arte Contemporanea, accanto ad un’altra opera della pittrice clarense. La donazione proviene dal cav. Gianluigi Valotti, appassionato ricercatore di storia ottocentesca e legato a Chiari per ragioni familiari e affettive. Tra le molte ricerche svolte da Valotti, la più recente riguarda proprio un clarense, il garibaldino Paolo Almici, il cui diario dell’avventura nei Cacciatori delle Alpi sui monti tra Valsabbia e Trentino, recentemente ritrovato, è stato pubblicato la scorsa estate.
Il dipinto di Rina Soldo viene ad arricchire il patrimonio della nostra Pinacoteca, aggiungendo un pezzo assai interessante della vasta opera dell’artista clarense. Nata a Chiari nel 1899, figlia del fotografo Ermenegildo, Rina, assieme alla sorella Berta, ha partecipato direttamente alla vita artistica europea del Novecento, vivendo in Svizzera, a Milano e poi ad Annecy, a Parigi, nelle Fiandre, in Austria e Spagna, prima di approdare a Venezia e infine sul lago di Garda. Partita da una matrice impressionista, ha poi maturato un personalissimo percorso artistico. 

Il dipinto che ora giunge accanto ad una affascinante veduta della laguna di un’isola veneziana, rappresenta uno scorcio di paesaggio industriale, tema affrontato dalla Soldo con dipinti di imprese bresciane quali le acciaierie Orlandi e Tempini. A quest’ultime si riferisce il dipinto, che giunge senza titolo e senza firma, come la Soldo era solita fare con le opere che non metteva in rassegna o non inviava ai concorsi.

La nostra Fondazione aveva voluto ricordare l’artista, morta nel 1982, partecipando ad una mostra allestita in Villa Mazzotti nel maggio 2007. Le opere della Soldo sono state affiancate a quelle di Giovanni Repossi in una mostra al Castello di Padernello nel 2022.